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Correva l’estate del 1995, quando, per iniziativa dell’Associazione Ragusani nel mondo, nasceva l’idea di promuovere un premio, dedicato agli iblei affermatisi nel mondo: Il Premio Ragusani nel mondo. Il premio trova la sua collocazione naturale nella festa di San Giovanni, che segna il ritorno nella città natale dei tanti ragusani sparsi nel pianeta. Da allora ogni anno, a fine agosto, si rinnova l’atto di omaggio ai nostri illustri conterranei. Una simbolica passerella in una Piazza San Giovanni vestita a festa, per tanti iblei che con le loro gesta hanno onorato la provincia di origine.

 

Il primo attestato di benemerenza viene consegnato a Pippo Giuffrè, imprenditore di successo, da tempo residente a New York. La manifestazione, segnata da una larga partecipazione di pubblico, ma ancora fuori dei riflettori dei mass media, vede anche una significativa presenza di autorità civili, politiche e religiose. Il presidente dell’Ass. Ragusani nel Mondo Franco Antoci e il pres. dell’Ass. Sicilia Mondo Avv. Mimmo Azzia, al cui suggerimento ed impulso si deve anche la nascita del premio, porgono il loro saluto ad una piazza curiosa e plaudente, che rimane divertita dal suggestivo spettacolo offerto da un gruppo folk venezuelano, originario della città di Valencia. La seconda edizione del premio -1996- gode di una cornice di pubblico e di attenzione maggiore da parte delle Istituzioni locali. Quattro i premiati selezionati dal comitato organizzatore, composto dai dirigenti dell’Associazione: Francesco Lo Presti, ragusano, imprenditore di Melbourne, titolare di una industria di mobili e arredo per uffici di grande livello e fatturato; Giuseppe Bonafede, alla memoria, poeta emigrato in Germania, ispirato nei suoi versi dall’amore per la terra natia e diretto discendente del Giuseppe Bonafede cantore delle tradizioni popolari di inizio novecento; Nunzio Tumino, ragusano, titolare di una avviatissima azienda di commercio e distribuzione all’ingrosso di prodotti alimentari in Canada, una delle prime nel settore per fatturato e dimensioni dell’intero nord-America, ed infine l’Ibleo Social Club di Melbourne, sodalizio che unisce la maggior parte degli iblei emigrati nella metropoli australiana. La cerimonia di consegna dei premi, cui intervengono le principali autorità della provincia, vede anche l’esibizione del gruppo folk siciliano La Zagara. La terza edizione del premio – 1997 – vede la presenza del Comm. Paolo Mirabella, originario di Monterosso ed affermato imprenditore a Melbourne, nonché titolare di importanti cariche nelle locali Istituzioni, e del prof. Salvatore Pluchino, ragusano, farmacologo di fama mondiale, da tempo residente a Caracas, ove si è anche segnalato per aver fondato il Centro Italiano – Venezuelano, primario centro di interessi per tutta la comunità italiana della capitale venezuelana. I due premiati sono colti da una profonda emozione per il riconoscimento attribuito, alla presenza di una piazza gremita in ogni angolo. Peppe Arezzo e il coro del Pentagramma regalano ai presenti suggestioni musicali di grande intensità. Il 1998 è l’anno dedicato alla solidarietà, e i premiati sono scelti per le loro attività al servizio del prossimo: Joe Baglieri ragusano, al centro di importanti iniziative di solidarietà a New York , Padre Giovanni Tumino, ragusano, missionario in Africa, tragicamente perito in un incidente aereo, ed un altro missionario, Padre Sebastiano Amato, originario di Monterosso. A padre Tumino il premio viene assegnato alla memoria e a ricevere l’attestato è la sorella. La band del Maestro Gaetano Vinci regala ai presenti vibranti emozioni legate a colonne sonore di film di successo. Il 1999 è un anno di svolta per la manifestazione, giunta alla quinta edizione. Cresce il consenso e l’interesse da parte della pubblica opinione, e in parallelo l’attenzione da parte delle Istituzioni locali. A ricevere l’abbraccio del pubblico di Piazza San Giovanni sono il prof. Antonino Divita, originario di Chiaramonte Gulfi, archeologo di fama mondiale, il prof. Elio Aprile, nato a Comiso, Sindaco di Mar del Plata in Argentina, politico molto amato e rispettato anche nello schieramento avversario per le sue doti di probità e capacità, e Frank Bocchieri, titolare di una importante azienda tipografica a Chicago.

Proprio quest’ultimo doveva regalare a se stesso ed a quanti ebbero modo di conoscerlo l’ultimo squarcio di serenità nella sua esistenza terrena, troncata a distanza di pochi mesi da un male incurabile, che gli sarà diagnosticato al suo ritorno in America, a distanza di pochi giorni dal conferimento del premio. Lo spettacolo del Gruppo di musica etnica e multi arte dei Tariqa crea momenti di magia artistica attorno alla manifestazione , ormai diventata momento centrale dell’estate iblea. Il 2000 vede un cast di premiati di assoluto livello internazionale: Arturo di Modica, vittoriese, scultore la cui fama ha varcato i confini di New York, autore fra l’altro del mitico Toro di bronzo che simboleggia la finanza di Wall Street, Giovanni Re, uomo da sempre impegnato al servizio della comunità siciliana d’Argentina, ed infine Piero Selvaggio, sicuramente uno dei personaggi di maggiore spessore dell’intero cast dei premiati, esperto di cucina internazionale di livello mondiale, ripetutamente Oscar come miglior ristoratore degli States, titolare di locali frequentati dal bel mondo di Hollywood. La Band del Maestro Giuseppe Arezzo lega alla sesta edizione una serata musicale di intensa suggestione. Il 2001 è l’anno di Salvatore Adamo, il cantante partito giovanissimo da Comiso al seguito del padre minatore in Belgio e divenuto negli anni 70-80 una star internazionale della musica leggera. A far saltare di gioia e d’emozione una piazza San Giovanni gremita fino all’inverosimile, nonché l’immensa platea televisiva, sono le note e le parole del brano “LA NOTTE“, canzone che nell’immaginario collettivo di milioni di appassionati richiama la sue grandi doti canore, dalle tonalità calde ed appassionate. A far da cornice al cantautore italo-belga sono Giovanni Siciliano, nato a Vittoria, emigrato in Venezuela e titolare di numerose iniziative imprenditoriali di successo, Mons. Giorgio Scarso, modicano, missionario per 50 anni in Brasile, e Ross Antoci, figlio di genitori ragusani, manager ed esperto di alta finanza nei templi sacri dei mercati giapponesi. Ross inaugura la sezione “Giovani“, legata ai riconoscimenti attribuiti ai ragusani di seconda generazione. Anche la settima edizione del Premio vede il maestro Arezzo offrire con la sua Orchestra un saggio della sua bravura, onorando la serata con uno spettacolo musicale di ottimo livello. Il 2002 segna un omaggio alla tragedia delle torri gemelle, con il riconoscimento postumo ad una delle vittime innocenti della barbarie del terrorismo, John Spataro, figlio di padre ragusano, finanziere di successo nonostante la sua giovane età. La consegna dell’attestato ai genitori, visibilmente commossi, conferisce alla storia del premio un momento di vibrante ed indimenticabile commozione. Altri premiati della ottava edizione sono Joseph Arezzo, newyorkese e ragusano di seconda generazione, accademico ed uno dei maggiori esperti a livello mondiale di malattie infantili, Giovanni Nani, nato a Pozzallo, accademico e fondatore di una importante università privata a Valencia, in Venezuela, Osvaldo Josè Cirnigliaro, ragusano, con importanti incarichi politici in Argentina, da sempre impegnato in prima persona contro la corruzione ed il malaffare nella Pubblica Amministrazione. L’ennesimo concerto a tema di Peppe Arezzo e la sua Band, su musiche di Liza Mannelli e Barbara Streisand, crea una cornice di fascino e suggestione attorno alle figure dei premiati. Il premio nel frattempo è cresciuto, viene atteso e seguito da larghi strati dell’opinione pubblica iblea, grazie anche alla promozione degli organi di stampa e radio-televisivi, e registra consensi sempre crescenti per la sua formula semplice ed incisiva, lontana da trionfalismi ed inutili fronzoli. L’edizione del 2003 segna un significativo salto di qualità. Migliora la struttura organizzativa, si esibisce una orchestra sinfonica russa di ottimo livello artistico, la ricerca dei premiati si fa più selettiva e vengono segnalati iblei il cui profilo conferma il sostanziale mutamento dello spirito originario della manifestazione, da premio all’emigrato di successo ad omaggio al lavoro ibleo nel mondo. È il caso di Salvatore Catania, originario di Chiaramonte Gulfi, classico self made man, manager di successo, che ha costruito la sua carriera professionale all’interno della stessa azienda, la Europcar, fino a ricoprirne il massimo livello di responsabilità con la nomina ad amministratore delegato dell’intero gruppo. Serafino Iacono, ragusano, incarna una storia perfetta e carica di significativo esempio per i giovani, di imprenditore e finanziere salito agli onori del successo con l’estro e la fantasia tipica della gente del Sud, in Venezuela, negli Usa, in Canada e da ultimo anche in Italia. Luigi Amodeo è uno dei belli di Beautiful, ma anche attore di grande versatilità e bravura recitativa, sia sul piccolo che sul grande schermo. Teresa Ferro, accademica e glottologa, esperta di lingua e letteratura rumena, segna finalmente l’attribuzione dell’ambito riconoscimento ad una donna, colmando una lacuna che da più parti era stata evidenziata. Morirà purtroppo prematuramente il 7 giugno del 2007, colpita da un male incurabile. L’edizione del 2004, che segna il traguardo del decennale, ancora una volta segnala all’attenzione di una ragusanità attenta ed incuriosita l’esistenza di propri conterranei che, anche lontani dalla ribalta della grande notorietà, si sono distinti con le loro opere nel mondo; figli della terra iblea che sono rimasti sempre orgogliosi della loro origine e legati all’immenso patrimonio di valori umani, sociali e culturali ad essa connessi.

I riconoscimenti del decennale vanno assegnati al ragusano Enrico Cilia, architetto di Caracas, alla signora Giovanna Bellia La Marca, letterata ed esperta di arte culinaria, nata a Ragusa e residente a New York, al glaciologo Francesco Senia, originario di Vittoria, che studia i movimenti delle masse ghiacciate per capire i mutamenti del clima sulla terra. Sono anche assegnati tre riconoscimenti speciali, risultati poi di ottimo viatico per i premiati; e così il nuotatore Luca Marin, primo atleta ibleo a partecipare ad una Olimpiade, e successivamente vice campione ai mondiali di Montreal, nel luglio del 2005; il Maestro Giorgio Scarso, che sarà eletto quale Presidente della Federazione Italiana della Scherma, e Francesco Cafiso, che confermerà doti e fama di Jazzista a livello mondiale. L’undicesima edizione del Premio, nel 2005, conferma la crescita della manifestazione e la sua appartenenza a tutte le realtà municipali della provincia. Per la prima volta entrano nella storia del premio le città di Acate e S. Croce Camerina. Biagio Di Martino, titolare a San Paolo di una delle maggiori industrie metallurgiche del Brasile, nato ad Acate, commuove il pubblico presente e la vasta platea televisiva con il racconto di una storia personale e professionale intessuta da un crescente successo ma alimentata sempre da un grande amore per la terra natia e da doti di grande semplicità ed umanità. La Comunità dei Santacrocesi del New Jersey, autentico avamposto ibleo in terra americana, rappresentata in P.zza San Giovanni dal suo presidente Angelo Gulino, riceve il giusto riconoscimento per un impegno protratto sin dai primi del 900 a salvaguardia delle tradizioni e della cultura siciliana negli States. Chiudono il quartetto dei premiati il maestro Salvatore Moltisanti, ragusano, pianista ed esponente di spicco della cultura iblea nel mondo, organizzatore del celebre Premio Ibla Gran Prize, e Raffaele Sigona, originario di Pozzallo, accademico ed esperto di Politiche Economiche internazionali. La dodicesima edizione del premio – 2006 – a lungo rimarrà nel cuore dei ragusani. La presenza di una star di Hollywood, Susan Sarandon, proietta il premio verso la ribalta internazionale, toccando livelli certamente impensabili ai suoi albori. Cambia la data, differita al primo weekend successivo alla Festa di San Giovanni, e così pure la location, con il suggestivo sagrato della Cattedrale di San Giovanni scelto per ospitare la manifestazione, in un contesto di esaltazione barocca unico nel suo genere. Sarà la prima ed unica volta. Un numeroso ed attento pubblico fa da degna cornice, mentre le facciate barocche della Cattedrale e della Chiesa della Badia proiettano al mondo intero l’immagine di una Ragusa bella e vincente.

Il premio ormai costituisce un evento unico nel ragusano, ed è largamente invidiato ed ammirato anche fuori provincia. La conduzione della serata, affidata alla consolidata professionalità del giornalista Rai Franco Di Mare ed alla fresca e bella presenza di Caterina Gurrieri, veterana della manifestazione, crea sin dai primi attimi le magiche suggestioni di una serata indimenticabile, con punte hollywoodiane al momento dell’apparizione sul palco di Susan Sarandon. È proprio la superba diva a catturare l’attenzione dei presenti, ma il contorno degli altri iblei, tutti portatori di storie belle ed interessanti, conferisce alla serata un magico carattere. In rapida rassegna, ricordiamo Antonio Salafia, ragusano, medico chirurgo a Bombay, da sempre attento alle drammatiche necessità dei lebbrosi, nonché promotore di un vasto programma di adozioni a distanza per il sostegno materiale e scolastico dei loro figli, Frank Caramagna, nato a Scoglitti, letterato, imprenditore, impegnato nel sociale e in politica, punto di riferimento dell’intera collettività italiana del New Jersey, Josefina Cannata, modicana di seconda generazione, economista ed esperta di finanza pubblica e privata, con importanti cariche rivestite all’interno dell’Amministrazione finanziaria dello Stato di Carabobo, in Venezuela, ed infine Biagio Gurrieri, originario di Comiso, scultore e ceramista di gran talento, le cui opere fanno bella mostra nelle principali piazze di Buenos Aires ed in decine di atelier della capitale argentina e di altre metropoli sudamericane. Un quartetto assortito sia nelle professionalità che nelle municipalità di provenienza, a conferma che la manifestazione appartiene all’intero territorio ibleo e non solo alla città capoluogo che la ospita; le loro presenze, e le testimonianze rese sul palco, suscitano l’interesse e la curiosità di tutti i presenti e del vasto pubblico televisivo che segue in diretta l’evento. Presenti le massime autorità istituzionali e militari della Provincia, con una folta delegazione di parlamentari nazionali e regionali, lieti di presenziare ad una manifestazione che ormai costituisce un momento centrale dell’estate iblea. Della Sarandon si era già abbondantemente parlato alla vigilia, e le notizie sulla sua certa origine ragusana, con il nonno Giuseppe Criscione nato nel capoluogo ibleo nel 1901 e partito alla volta degli Stati Uniti nel 1916, avevano fatto il giro del mondo, suscitando l’interesse delle principali testate giornalistiche e delle maggiori emittenti nazionali pubbliche e private. Da rilevare fra l’altro il contributo offerto da Rai International, che ha consentito di promuovere e diffondere il premio presso tutte le comunità italiane all’estero. Ma di certo non era prevedibile aspettarsi che la diva italo-americana mostrasse, durante tutto il soggiorno ragusano, un carattere accattivante e istintivamente simpatico, unito ad uno stile sopraffino, proprio delle grandi donne. Sempre cortese ed affabile con tutti, disponibile senza condizioni verso la stampa, per il tributo dovuto alla sua grande notorietà, la neo ragusana sin dal suo arrivo manifesta una profonda gratitudine verso la città d’origine e le sue Istituzioni, che le riservano il massimo delle attenzioni, culminate con il conferimento della “Cittadinanza onoraria“ da parte del Sindaco di Ragusa Nello Di Pasquale.

Una attrice dall’animo nobile, ricca di meriti artistici ma dotata di grande fascino interiore, bella sempre nonostante i suoi 60 anni, che ha stregato e conquistato il cuore di quanti hanno avuto modo di conoscerla ed ammirarla. Una delle più significative novità della XII Edizione del premio è rappresenta dalla serata di “Anteprima“, svoltasi domenica 27 agosto in Piazza san Giovanni, alla presenza di un folto pubblico, nel corso della quale vengono attribuiti riconoscimenti e premi speciali al poeta ragusano Emanuele Di Pasquale, letterato di fama negli Stati Uniti, ed autore di alcuni libri di poesie di gran successo, Emanuele Schininà, ragusano, personaggio pittoresco e dalla geniale fantasia, inventore dalle mille risorse ed emigrato oltre 50 anni fa in Venezuela, ed infine alla Comunità Iblea residente a Milano, rappresentata dal suo presidente Meno La Terra e da altri tre dirigenti, che ha promosso e valorizzato negli anni in Lombardia il patrimonio culturale della Provincia di origine. Apprezzate e di grandi contenuti sono state le presenze artistiche nel corso delle due serate. L’anteprima vede le esibizioni del Gruppo di Folk Siciliano “I Syrako“ di Siracusa e del cabarettista ragusano Massimo Spata. La serata finale è arricchita dagli intermezzi lirici del tenore Giuseppe Ranzani, che sciorina il meglio del suo repertorio, accompagnato da una Orchestra composta da musicisti di alto livello; da ricordare anche il musico Carmelo Salemi, uno dei principali interpreti a livello nazionale del “fiscaliettu“, e l’omaggio alla memoria reso dal regista Gianni Battaglia all’immortale poeta modicano Salvatore Quasimodo; la proiezione di un breve video sul premio Nobel per la Letteratura suscita nei presenti emozioni fortissime. Ospite della serata è l’attrice Loredana Cannata, originaria di Giarratana, che rende una apprezzata testimonianza sul suo impegno in favore delle popolazioni indigene zapatere del Chiapas, dando di sè l’immagine di una donna forte ed affermata sia nello spettacolo che nel sociale. La tredicesima Edizione del Premio - 2007 - conferma il trend crescente di interesse e di livello organizzativo e la corale partecipazione delle Istituzioni locali. Presenti tutti i sindaci delle città di appartenenza dei premiati, oltre alle principali autorità civili, politiche e religiose. Una rinnovata Piazza San Giovanni accoglie, in una atmosfera di fremente attesa e composta eleganza, una manifestazione che a buon diritto è ormai diventata l’evento dell’anno in provincia di Ragusa, attesa, ammirata e partecipata da migliaia di persone. La compatta partecipazione dei vari editori televisivi iblei, con la ripetuta messa in onda dell’intera manifestazione, porta nelle case degli iblei visi e storie di ragusani che costituiscono motivo di vanto e di orgoglio per l’intera provincia. Le loro storie risultano belle ed appassionanti, e la presenza di un’altra star del cinema, l’acatese Edwige Fenech, dopo quella di Susan Sarandon, ingentilisce la scena di piazza San Giovanni e le cronache di un’indimenticabile fine agosto 2007. Di assoluta eccellenza i profili di vita di tutti i premiati.

La presenza di una prestigiosa figura come quella dell’Arch. Carlo Corallo, ragusano di seconda generazione e residente a Melbourne, lascia il segno per la sua carica di istintiva simpatia, risultando in assoluto una delle più gradite nella storia del premio. Titolare di uno studio di architettura ai primi posti nel mondo intero, dopo il conferimento dell’onorificenza dichiara subito di voler contribuire al rilancio urbanistico della città che ha dato i natali al padre, aprendo un interessante faro progettuale con l’ideazione di un concorso di idee per i giovani studenti di diverse Università australiane, volto a fornire soluzioni per la riqualificazione di una parte del centro storico di Ragusa. Un progetto che sicuramente conferma la crescita del premio e dimostra come lo stesso non si esaurisca solo nella mera consegna di un diploma d’onore. Un riflesso culturalmente rilevante è rappresentato dal contributo dato alla valorizzazione postuma della figura del compositore modicano Pietro Floridia (1860-1932), ingiustamente penalizzato durante la sua vita da una assurda vicenda che lo colpiva negli affetti coniugali, e oggi unanimemente restituito al ruolo che merita, come pietra miliare del grande patrimonio della musica lirica italiana. Il Premio viene ritirato da Giovanni Dormiente, presidente del Centro studi Pietro Floridia, e da Frank Susino, pozzallese da tempo emigrato a New York, che ha contribuito dall’altra parte dell’atlantico alla valorizzazione dell’illustre musicista, con le sue ricerche storico-scientifiche. Le fresche e brillanti presenze di Ignazio Pisana, clarinettista di valore europeo e primo ispicese nella storia del premio, e di Giorgio Tumino, ragusano, ingegnere aero-spaziale affermato in progetti di vasto respiro europeo nonostante la sua giovane età, danno alla manifestazione colore e verve, con la loro prorompente carica di simpatia, a dimostrazione di come i giovani iblei sappiano affermarsi nel vecchio Continente in ogni settore professionale, pur nel contesto di una competizione a volte esasperata . Vincent Tummino, altissima personalità del benemerito Corpo dei Vigili del Fuoco di New York, rappresenta un motivo di particolare orgoglio per la nostra Provincia e la sua città di origine – Vittoria – con l’esempio di una vita spesa al servizio del prossimo e impreziosita da ripetuti gesti di eroismo nell’esercizio della sua attività. Di Edwige Fenech si conosceva tanto, ma certamente non era prevedibile che si affermasse con la sua carica di simpatia e semplicità, classe e charme, eleganza e cultura, doti esaltate da una straordinaria disponibilità ad offrirsi al pubblico abbraccio, non esprimendo mai un lamento o un gesto di fastidio per le tante manifestazioni di affetto riservatele durante tutto il suo soggiorno in terra iblea. Una presenza che ha lasciato il segno, di una grande donna prima che di una superba artista, che in certi momenti oscura persino il pur dolcissimo ricordo di Susan Sarandon. La presentazione curata da Franco Di Mare e Anna Vinci, due professionisti del piccolo schermo, assicura alla serata finale garbo e linearità, sullo sfondo di una eleganza da tutti riconosciuta alla manifestazione. L’ospite della serata finale è Salvatore Catania, manager di successo, già premio Ragusani nel Mondo nel 2003, ed Amministratore Delegato dell’Europcar Internazionale, che sotto la sua guida è diventato il terzo gruppo al mondo nel settore dell’autonoleggio, lanciandolo verso nuovi esaltanti traguardi. Nell’autunno del 2006 è stato insignito del prestigioso premio Awards a Londra, riconoscimento che lo colloca nell’olimpo internazionale dei manager di successo.

L’Omaggio ai “Grandi del Passato”, raccontato come sempre dal regista Gianni Battaglia, è riservato a Giorgio La Pira, il primo Sindaco di una grande città ad ispirarsi nella sua azione politica – amministrativa ad una vocazione culturale di stampo europeo. La presenza della prestigiosa Filarmonica Sound of Wien incanta il pubblico con le dolci e fascinose melodie dei valzer degli Strauss. La quattordicesima Edizione del Premio - 2008 - lascia alle spalle il ricordo di un evento complesso e variegato, che oltre alla cerimonia finale della consegna dei premi, presenta anche altri momenti collegati, a supporto della promozione culturale, turistica e economica del nostro territorio. Una manifestazione che conferma la sua centralità nell’estate iblea, attesa, seguita ed amata dal grande pubblico, che aggrega attorno alla promozione delle eccellenze ragusane varie componenti del territorio ibleo, e pone in essere un felice connubio fra le pubbliche istituzioni e una qualificata selezione delle imprese private, senza il cui necessario supporto la manifestazione avrebbe un corto respiro. La cerimonia finale è un concentrato di emozioni fortissime e palpabili nell’imponente platea presente in Piazza san Giovanni ed in quella televisiva che segue le varie dirette e differite della manifestazione. Una cerimonia pensata e ideata in “grande” per stupire, ma anche per coltivare l’ambizione di elevarsi dai livelli medi che connotano la maggior parte dei vari eventi estivi. Una ambizione alimentata dall’amore per la propria terra, dal desiderio di lanciare al mondo intero la sua immagine più bella ed accattivante, più fascinosa e seducente. Una ambizione coltivata all’unisono da uno staff di collaboratori di assoluto livello, autentici professionisti nel campo di rispettiva competenza, che hanno profuso il massimo impegno e non lesinato a buttare “il cuore oltre l’ostacolo“ per portare a termine un evento che già appartiene, comunque vada il futuro, alla migliore storia ragusana. La presenza di una imponente formazione orchestrale e corista, con oltre 140 artisti sul palco, composta dalla Filarmonica Rumena Paul Constantinescu e dal Coro Classico del Quebec, regala una cornice musicale mai vista finora sui palcoscenici ragusani, grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione Melodica di Ragusa, guidata da Laura Nocchiero e Yuri Lettiga, da sempre in primo piano nella promozione di eventi musicali di qualità. La proiezione di una selezione di foto dell’Archivio del Centro Studi Helios di Ignazio Calogero proietta al mondo intero il tesoro architettonico e paesaggistico delle nostre belle città d’arte.

Di alto livello l’omaggio ai “Grandi del Passato”, dedicato a Salvatore Fiume, intessuto di una lirica espressiva altamente suggestiva, in una mirabile clip che si è avvalsa di immagini fornite dall’Archivio della Rai. Da anni impegnato a promuovere nell’ambito del Premio le grandi figure iblee del passato, con Salvatore Fiume Gianni Battaglia supera se stesso, ponendosi in una dimensione di immenso e poetico narratore. Il ritorno sulla scena del Premio di Carlo Corallo, già premio Ragusani nel Mondo nel 2007, sviluppa un tema molto caro all’Associazione, quello della Borsa di studio promossa a Melbourne a inizio 2008 in collaborazione con l’Università di Architettura Deakin. Le tre ragazze vincitrici della Borsa di Studio fanno passerella sul palco, distinguendosi anche per la loro grazia ed avvenenza, dopo aver affermato le loro capacità professionali nell’elaborazione dei progetti scelti per disegnare un nuovo look per Marina di Ragusa. Incisiva e su alti ritmi la presentazione, affidata alla grazia e professionalità di Anna Vinci e Nino Graziano Luca, che conducono la serata con perfetta padronanza scenica e dei temi della manifestazione. Belle ed emozionanti le storie umane e professionali dei premiati, che regalano emozioni diverse ma ugualmente profonde, da Jolanda Occhipinti, che racconta una breve testimonianza sul dramma sofferto un mese prima per il rapimento ad opera di bande somale, al medico Rodolfo Papa, modicano da tempo trapiantato a Caracas, grande esperto di medicina ma con il cuore sempre legato alla sua città natale, dal pianista chiaramontano Giovanni Cultrera, affermato sui palcoscenici di tutto il mondo con la sua sopraffina eleganza di esecutore delle migliori melodie, al piccolo - di statura - ma grande - per effervescenza - imprenditoriale Luciano Iacono, titolare di diverse concessionarie di automobili a Charleroi, ma convinto assertore della necessità di unire il Belgio alla sua Ragusa, dalla logopedista di Boston Adriana Di Grande, originaria di Vittoria, che della cura della balbuzie dei suoi pazienti ne ha fatto una ragione di vita, alla Comunità Pozzallese di Brooklyn, che da 90 anni costituisce un prezioso avamposto culturale, sociale ed economico per la cittadina marinara iblea sull’altra sponda dell’atlantico. Ma a stupire i presenti è la neo Miss Italia Fiorella Migliore, proveniente da Asuncion (Paraguay), da genitori di origine comisana. Bella sicuramente nell’aspetto esteriore, Fiorella lascia il segno anche per la sua istintiva carica di simpatia e la sensibilità d’animo, regalando squarci di autentica commozione con la lettura, sovente interrotta dalle lacrime, di una breve lettera, dalla quale traspare l’amore e l’affetto per una terra solo da poco direttamente conosciuta, ma di cui aveva sentito tanto parlare dal racconto dei nonni.

La quindicesima Edizione del Premio Ragusani nel Mondo -2009 - chiude idealmente un ciclo, con la proposizione di altre suggestive storie di successo che hanno emozionato la folta platea convenuta in Piazza Libertà, location d’eccezione per la manifestazione, da sempre ospitata in Piazza san Giovanni. Bellissima e suggestiva la scenografia, curata da Gianni Portelli, professionale e frizzante la presentazione della bella Caterina Balivo, conduttrice di Rai 1, ma a trascinare i presenti in una atmosfera di magie musicali è la Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri, che per la prima volta nella sua storia si esibisce in Provincia di Ragusa. A presentarsi sul palco, venerdi 4 settembre, con le loro storie significative, intrise di affermazioni nel campo musicale, professionale e manageriale, sono i fratelli Roberto e Michael Occhipinti, musicisti di origine modicana nati a Toronto, Kathy Chiavola, ragusana di terza generazione, molto nota negli States ed in tutto il mondo come cantante di musica country, Ronald Gentile, originario di Ispica, chirurgo affermato negli Stati Uniti nelle varie patologie dell’occhio umano, e Stefano Giaquinta, giarratanese, manager affermato in una nota catena alberghiera dell’alta gamma del lusso, che batte il record come premiato più giovane nella storia della manifestazione. Per l’Omaggio riservato ai “Grandi del passato“, il regista Gianni Battaglia cura una clip video in onore del Generale Ammiraglio Salvatore Scrofani, le cui spoglie sono state recentemente traslate a Ragusa. Una menzione d’onore viene riservata al noto anchorman televisivo Luca Giurato, con papà ragusano, che riscopre l’emozione della propria identità iblea, un po’ persa negli anni, e subito stabilisce un rapporto di immediata simpatia con il pubblico, che gli tributa consensi entusiastici. La cerimonia di consegna dei Premi gode anche della presenza dei massimi rappresentanti delle comunità degli Italo-Americani, Louis Tallarini e Joseph Vincent Del Raso, rispettivamente presidenti della Fondazione Columbus e della Niaf. La presenza degli illustri ospiti conferisce al Premio un respiro internazionale, ed accende i riflettori sulla Provincia di Ragusa da parte di vasti ed importanti settori della cultura e dell’economia americana, con una innegabile ricaduta d’immagine per l’intero territorio ibleo. Il Concerto di Gala della Banda posto in essere la sera successiva alla cerimonia dei premi nella stessa Piazza Libertà, ma con una nuova e sfavillante location in cui risaltano i colori blu e rosso, simbolo della Benemerita, viene presentato da un’altra bella, avvenente e professionale conduttrice della Rai, Veronica Maya.

Il Concerto è preceduto da una solenne parata della Banda in Via Roma, alla presenza di due ali di folla festante ed incredula di godere uno spettacolo dalle mille e magiche suggestioni, che a lungo segnerà la storia recente di Ragusa, difficilmente ripetibile nel futuro. Oltre agli inevitabili rilievi culturali e sociali del Premio, va sottolineato l’aspetto di marketing del territorio rappresentato dal premio, grazie alla presenza degli illustri ospiti di livello nazionale ed internazionale ed al continuo supporto assicurato dai media locali e nazionali. Due eventi eccezionali, unici per Ragusa, che rimarranno indelebili nella memoria di quanti sono accorsi in piazza Libertà (oltre tremila persone), e della vasta platea televisiva che ha assistito alle varie differite messe in onda dalle emittenti iblee. Cala il sipario su primi quindici anni di un evento che ha proposto numerose storie umane diverse ma tutte ugualmente emozionanti, che solleticano l’orgoglio ragusano, e che sicuramente si pongono come sicuri punti di riferimento per i giovani, e per quanti desiderino riflettere su come nessun traguardo nella vita sia impedito, solo che lo si persegua con tenacia e dedizione, fantasia ed estro, doti tipiche di ogni ibleo sotto qualunque latitudine si trovi ad operare.

La XVI Edizione del Premio ha presentato delle belle ed interessanti storie umane e professionali, che hanno toccato temi di scottante attualità, proiettando la manifestazione verso un livello medio mai raggiunto nel passato. Parlare di cellule staminali utilizzate nella lotta alla sclerosi multipla (Stefano Pluchino), di problemi della finanza mondiale e dell’economia globale (Paolo Rizzo), di ndrangheta e intercorrelazione fra le varie mafie (Antonio Nicaso), di grande cinema e Tv, di teatro impegnato, (Andrea Tidona), dà il senso di una manifestazione che fa spettacolo attraverso il racconto di storie umane, che invertono per qualche giorno l’ordine di interesse pubblico nei temi trattati dai media. Infine la straordinaria scoperta di una consistente colonia iblea in Paraguay, a Ragusa rappresentata da una qualificata delegazione, ha fatto vibrare le corde dell’emozione in tutti i presenti. Il Premio ha raccontato anche importanti storie di attualità in capo ad artisti ragusani, vere bandiere di una ragusanità vincente. Luigi Fronte e Mario Scucces, affermati per il loro bel canto in campo nazionale ed internazionale nonostante la loro giovanissima età, hanno dato un tocco di leggerezza e simpatia alla serata, segnata anche dalla presenza di un ospite illustre, lo scultore vittoriose Arturo Di Modica, l’autore del mitico Toro di Wall Street, che con le sue gesta fa e farà ancora parlare il mondo intero di sè e della sua terra d’origine. L’Omaggio a Maria Schininà ha rappresentato un momento di altissima lirica poetica nel premio, e va ad arricchire i racconti sulle altre grandi figure del passato. A margine delle stesse vanno sottolineati i contributi coralmente resi da vari professionisti iblei, a partire dal maestro Peppe Arezzo e la Sua Band, interpreti di una raffinata sensibilità artistica e musicale. La monumentale e suggestiva scenografia è stata curata per il secondo anno consecutivo da Gianni Portelli. La grafica e l’esclusivo catalogo sull’evento sono stati progettati dallo studio Kreativamente di Emanuele Cavarra, la geniale capacità di raccontare i grandi del passato è stata espressa come sempre dal regista Gianni Battaglia con la memory movie sulla beata Maria Schininà,mentre le immagini del territorio sono state tratte dall’immenso archivio del Centro Studi Helios di Ignazio Calogero. Va anche dato pieno merito alla passione dimostrata dalle varie maestranze e collaboratori che hanno ruotato attorno all’evento, persone che si sono distinte per la voglia di “buttare il cuore oltre l’ostacolo“, con una citazione particolare per i vari GianLuca Tela, Giovanni Noto , Giuseppe Lizzio, Marta La Terra e Daniele Voi, oltre ai componenti del Direttivo dell’Associazione Ragusani nel Mondo. Nel corso della serata il Presidente della CCIAA Giuseppe Cascone, chiamato alla consegna dell’onorificenza al premiato Andrea Tidona, ha avuto modo di richiamare brevemente la figura del predecessore Pippo Tumino e alcuni dei tratti salienti del lavoro dallo stesso svolto al servizio delle politiche camerali.

Un discorso a parte lo meritano i conduttori della serata, Caterina Gurrieri e Salvo Falcone, che hanno dimostrato come non sia necessario ricorrere a professionalità celebrate del mondo dell’informazione televisiva per condurre con brio, stile, brillantezza uno spettacolo complesso e variegato come il Premio di quest’anno. Un corale gradimento per un grande evento, come lo si può ben definire secondo la comune percezione di quanti lo hanno ammirato in piazza o davanti gli schermi televisivi, frutto del lavoro di un team composto da persone “speciali”. E mai come nel 2010 quanti vi hanno fatto parte sono stati interpreti di uno spirito di vera squadra. La ciliegina sulla torta è stata poi posta dalla star internazionale Amy Stewart, che con il suo intramontabile canto ha regalato forti momenti di incantevole suggestione, mettendo la sua firma su un evento che, comunque lo si guardi, appartiene alla migliore tradizione culturale del territorio ibleo, e che, sorretto dalla continuità e dalla forza morale acquisita in tanti anni, è già storia, segnando una delle più belle pagine iblee dell’ultimo ventennio. Una scommessa che si rilancia ogni anno, faticosa ma gratificante per chi la vive, sicuramente foriera di esiti migliorativi, ma che vale sempre la pena di rilanciare. L’edizione n. 17 è segnata purtroppo dalla tragedia che ha colpito Salvatore Licitra, uno dei massimi interpreti della lirica a livello mondiale. Appena una settimana prima dell’evento, un banale incidente in vespa gli toglie la gioia di ricevere dal pubblico ibleo l’applauso che meritava per la sua straordinaria carriera. La serata ha riservato numerose emozioni, nel racconto di alcune storie umane in capo ad iblei illustri, ma soprattutto nel commosso omaggio alla figura del grande tenore, quella sera del 3 settembre ancora in lotta con la morte che lo avrebbe colto due giorni più tardi. Il Premio è stato consegnato ugualmente nelle mani del fratello Fabio, che con una toccante citazione ha ricordato lo spessore artistico ed umano del fratello e lanciato nel contempo un messaggio a forte valenza sociale, con l’invito a portare il casco per tutti coloro che vanno in moto. Un toccante ricordo dell’indimenticato Mimì Arezzo ha toccato nuovamente le corde emotive dei presenti, in una serata che ha alternato momenti di grande spettacolo, con l’esibizione in prologo della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri, della band del Maestro Giuseppe Arezzo, vero anello conduttore di tutti i momenti musicali della manifestazione, del jazzista Francesco Cafiso, della cantante vittoriese Cassandra Raffaele, protagonista dell’ultima edizione di X Factor, della Rock star turca Ferman Akgül, leader del gruppo dei Manga; in mezzo l’ottimo e frizzante cabaret di Manlio Dovì, artista siciliano di fama nazionale. Un premio che ha suscitato stati d’animo diversi ed anche opposti, ma con nello sfondo un velo di immensa, inconsolabile amarezza per quello che poteva essere e che invece il destino ha negato, la presenza di un tenore amato e conosciuto in tutto il mondo, che proprio la sera del 3 settembre doveva omaggiare la terra natia dei genitori con alcune celebri melodie. Uno spettacolo rimasto purtroppo confinato nel dolore, nel rammarico e nella zona grigia degli accadimenti tristi che la vita ci riserva senza preavviso.

L’alternanza dei vari momenti di spettacolo, accompagnati dalla fresca, brillante e ritmata presentazione di Salvo Falcone e Anna Vinci, anche cantante dall’innegabile bravura che ha esordito in scena con la Vie En Rose, apprezzatissima dalla vasta platea, ha accompagnato la presentazione delle storie umane dei Premiati dell’Edizione 2011 del Premio, che hanno arricchito una galleria umana che fa di questo Premio, per la sua continuità negli anni e il crescente livello organizzativo che manifesta, uno degli eventi più apprezzati in Sicilia. L’imprenditore Vito Catania, con una storia di successo nel settore della chimica nazionale e di quello vitivinicolo, che lo ha visto attivare colture di qualità con la produzione del marchio “Vini Gulfi”, ormai presente nei migliori mercati di tutto il mondo, ha dimostrato come la passione, la competenza, l’anelito verso il concetto di “qualità assoluta”, siano l’indispensabile premessa per raggiungere i traguardi sperati nella vita. Giuseppe Cannata, da sempre impegnato a tessere una rete di rapporti fra l’Australia e la sua terra, è la conferma di come il cuore siciliano batte sempre forte in tutti i conterranei emigrati all’estero, mentre Angelo Carnemolla ha rappresentato una bella favola artistica made in Usa, di un umile cantante in patria ma che negli States trova una sua personale affermazione in un genere, il Country Music, che da noi rappresenta una nicchia musicale ma che da quelle parti è molto affermato. E infine due Premi Speciali, a testimonianza di come il Premio è avviato verso  un continuo percorso evolutivo, fino a cogliere significativi aspetti della contemporaneità. E così non poteva passare inosservato il successo sportivo di uno schermidore modicano, Giorgio Avola, recentemente assurto ai vertici del Fioretto mondiale, mentre sono stati accesi i riflettori su una straordinaria storia di solidarietà collettiva, rappresentata dall’Avis di Ragusa, ai vertici nazionali per numero di donatori e strutture sanitarie di corredo. La storia dell’Avis è stata ricostruita in una scheda curata dal regista Gianni Battaglia, destinata ad accompagnare in futuro tutte le attività pubbliche di promozione della stessa. Si è parlato anche delle attività internazionali dell’Associazione, con la recente missione a Istanbul, magnificata dall’intervento sul palco del Console Italiano Gianluca Alberini, accompagnato dall’Appuntato dei Carabinieri Cav. Angelo Burgio, in servizio presso il Consolato, e vera anima degli scambi culturali recentemente intrapresi.   Una delle più belle edizioni di sempre è la XVIII edizione, anticipata per la prima volta ad inizio agosto. Si affronta gioca e si vince una sfida dai mille significativi, giocata con coraggio da una squadra affiatata e compatta come non mai, composta da belle professionalità, anche con totale gratuità in qualche caso, e dotata di una forte capacità di compenetrazione nel difficile momento economico del momento. Messe da parte le velleità che nel recente passato avevano consegnato alla storia edizioni più pompose ed eclatanti, alla fine arriva una vittoria sofferta ma piena, e forse per questo proprio meritata. Numerosi i messaggi di positività espressi dal Premio, che vanno dal profilo dei premiati, all’internazionalità assunta dal premio, alla semplice ma suggestiva scenografia, al coinvolgimento di larghi strati della popolazione, ad uno spettacolo ricco, vario e ritmato, che ha tenuto lo spettatore sulla sedia per ben tre ore, senza lasciare alone di stanchezza. Una edizione che mostra tutta la sua maturità, per una serie di considerazioni difficilmente discutibili, anche da parte di quella critica che nei confronti del Premio nel passato ha mostrato un certo distacco. Il simbolo anzitutto, da una idea semplice e geniale di Emanuele Cavarra, da anni curatore dell’immagine del Premio, volto a esprimere il desiderio di ogni ibleo di volgere lo sguardo alla terra di origine, dopo aver roteato in alto per il cielo. La scenografia semplice, fatta con materiali poveri e riciclati, realizzata dallo scultore vittoriese Sergio Cimbali e da un affiatato staff dell’Ass. “Uno, nessuno, centomila” di Sandra Insaudo.

Poi i premiati, frutto di storie semplici, belle, pulite, lontane dalle luci della ribalta, ma legatissimi alla terra di origine, felici di ritornarvi, come la lunga evoluzione del boomerang. Dal ragusano Aldo Fronterrè, chirurgo dell’occhio, amatissimo dai suoi tanti pazienti, molti dei quali ragusani, al pedalinese Giuseppe Cascone, una delle trombe più calde d’Europa, dal comisano Giovanni Cascone, compositore di talento che in Venezuela realizza il sogno di dedicare la sua vita alla musica, a Ruben Ricca, modicano di terza generazione, talentuoso regista e attore, innamorato della città natia del nonno tanto da comprarvi casa. Poi i due premi speciali ai giovanissimi Rachele Amenta e Lorenzo Licitra, artisti in erba, virtuosi del canto, cui il futuro schiuderà importanti traguardi che si intrecciano con un presente già ricco di successi, che già tracciano un solco significativo e luminoso per i tanti giovani artisti che si vogliono mettere sulle loro tracce. Poi il rilievo e la ribalta internazionale assurta dal premio, con presenze di artisti turchi come Eser Taskiran, pianista compositore che ha accompagnato una giovane cantante ragusana, Sandra Burgio, e del tenore triestino Andrea Binetti, che simboleggia il nascente rapporto di gemellaggio fra Trieste e Ragusa attraverso le Ass.Ragusani nel Mondo e l’omonima dei Triestini e Goriziani di Roma. La presenza del Console italiano a Philadelphia Luigi Scotto testimonia del credito che l’Associazione conquista a livello internazionale. La manifestazione viene ripresa in diretta sul web in streaming, facendo di Ragusa un piccolo ombelico del Mondo, con numerose visite nel sito dalle due Americhe, dall’Australia, da tanti paesi dell’Europa.

Il siparietto di messaggi augurali da parte di alcuni premiati delle precedenti edizioni accredita l’idea di una grande rete mondiale che nel tempo il premio ha intessuto ed intrecciato, una rete di eccellenze iblee. Lo spettacolo, bello, ritmato, vario, ben condotto dall’affiatata coppia composta da Anna Vinci e Salvo Falcone, oramai due veterani del Premio, fa perno sulla consolidata bravura di Peppe Arezzo e la sua band, e si anima con il bel canto lirico di Andrea Binetti, con il caldo e sferzante timbro vocale delle voci di Lorenzo Licitra e Rachele Amenta, con il blues del cantautore Andrea Mingardi, la comicità del Mago Nelson e i suoi pappagalli ma soprattutto con la grande verve di un Enrico Guarneri diverso nei panni del solito Litterio, che veste i panni di un attore totale. Da rimarcare il momento artistico turco, le danze del le scuole di danza Mila Plavsic e Ludens. Una serata varia e ricca di altri momenti culturali, come la donazione alla delegazione turca di una tela del maestro Cilia dipinta in occasione di una lontana mostra allestita nel 1983 dall’artista ragusano a Istanbul, e la presenza sul palco della pianista Giuseppina Torre, che parteciperà poi a novembre ad un importante concorso internazionale a Los Angeles. Infine il forte significato di riscatto e prova di orgoglio dimostrata da una significativa e meritevole selezione di aziende ragusane, che hanno salvato la manifestazione dall’oblio, e fatto passare in secondo piano il forte ridimensionamento delle contribuzioni pubbliche. E grazie a loro se i ragusani ed il numeroso pubblico televisivo godono di uno spettacolo che comunque lo si veda si può considerare un evento, raro nel suo genere anche nell’intera Sicilia, che riscuote un crescente successo a livello internazionale, e che ha una forte carica di promozione del territorio ibleo.

2013